Zuppa di pasta lunga a base di grano tenero e uova, dalla consistenza più solida e fine rispetto agli Udon, cotta in dashi, brodo di carne e alghe konbu, guarnita da pollo, erba cipollina, germogli di soia e kamakobo.

Il Ramen, letteralmente spaghetti cinesi, venne importato dalla Cina dopo la prima metà del XX secolo ed è considerato uno degli emblemi culinari della cultura nipponica. La riuscita di un buon Ramen si affida al raggiungimento dell'umami, il quinto gusto fondamentale, tradotto dal giapponese come "saporito". 

Il colore giallo caratteristico della pasta e la sua elasticità sono conferiti dall'utilizzo del kansui, un tipo di soluzione alcalina, nell'impasto. 

Il kamaboko è un composto di pesce bianco sminuzzato, sale, zucchero, albume, salsa di pesce e sakè giapponese, lavorato a panetto e tagliato a rondelle smerlettate e decorate con colorazioni vegetali. La consistenza gommosa del kamaboko si deve al fenomeno del tutto naturale dell'interazione del pesce con l'acqua marina e conseguente coagulo delle proteine durante le prime fasi di lavaggio e trattamento. Questo alimento è una fonte preziosa di aminoacidi, incluso i nove essenziali per il nostro organismo.

Il modello più tipico della decorazione del kamaboko è una spirale rosa o rossa che richiama il fenomeno delle maree del vortice di Naruto.

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